In questi giorni stiamo riscoprendo quello che Massimo Recalcati, nel nuovo ciclo di incontri intitolati Lessico Civile, afferma:
“La vita umana è innanzitutto bisogno di radice, bisogno di appartenenza”.
D’altronde, già Aristotele, nel IV sec. A.C. definiva l’uomo come un animale sociale.
La nostra vita è intrisa di relazioni, nasciamo, cresciamo e maturiamo all’interno di una relazione. Nei primi anni di vita, il rispecchiamento con una figura di attaccamento, è di fondamentale importanza per la formazione del senso di sé e costituisce la base da cui partire per creare, in futuro, relazioni sane con il mondo esterno.
In questo senso, la madre svolge per il figlio una funzione importantissima, è, infatti, colei che fa da specchio, che permette al bambino di iniziare a riconoscere e regolare le proprie emozioni, permettondogli, poi, di scoprire il proprio sé e di trovare un modo di esistere indipendente da lei. Si tratta di un momento delicato nella vita di tutti noi, è la prima, vera esperienza relazionale, quella che ci permette di costruire le fondamenta della nostra identità.
Ma cosa significa creare legami?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo prendere in prestito una delle pi belle definizioni della parola “legame”, contenuta all’interno del libro “Il piccolo principe”
La relazione si configura, quindi, come bisogno insito nella natura umana, fonte di appartenenza, di identità e riconoscimento reciproco.
Si tratta di qualcosa che ci definisce nel profondo.
È importante non dimenticare mai l’importanza che riveste nella vita di tutti noi, specie in questi momenti difficili. La relazione è qualcosa che è in grado di far crescere e “far germogliare” e, in quanto tale, ha bisogno di cura, nutrimento e dedizione.
Dott.ssa Giordana Mancini, psicologa clinica.